Riportiamo fedelmente alcune testimonianze di detenuti che hanno trascorso un breve periodo di permesso premio presso la Casa di Accoglienza “Piccoli Passi”.
Carissimi Angeli dei Piccoli Passi, sono……, volevo ringraziarvi dal profondo del mio cuore a tutti, per come mi avete trattato nei due giorni che ho avuto la gioia di passare insieme a voi. Dove ho trovato persone meravigliose, di grande umanità, sensibilità, generosità, e simpatia. Io il 9 maggio ho un udienza, per poter scontare i pochi mesi che mi restano ai domiciliari, nel mio paese, insieme alla famiglia. Se non dovrebbe andar bene ripresenterò un’altra richiesta .di permesso per venire da voi. A prescindere di come andranno le cose, voi rimarrete sempre nel mio cuore, e nei miei pensieri. Un abbraccio sincero a tutti e un grazie dal profondo del mio cuore. Con stima, riconoscenza, e tanta gratitudine.
Alla fine sono uscito; adesso tutto sembra un brutto ricordo, Comunque vi ricorderò sempre per la vostra gentilezza e per avermi fatto fare i piccoli passi verso la libertà. Adesso abito a Susegana; ho un piccolo appartamento di 54 mq. Se passate di quì un caffè c’è sempre. Grazie ancora.
Non ho famiglia e non faccio colloqui; non ho legami affettivi, parlo con i volontari. Per me venire qui (nella casetta Piccoli Passi), è come venire in un altro mondo. Quando rientro in carcere non vedo l’ora di ritornare.
In carcere con il mio compagno A.I. siamo degli estranei, però quando esco e sono qui in casetta lo sento come fosse mio fratello. Mangiare in cucina in un tavolo assieme è come essere a casa. I miei genitori sono morti, non ho parenti. Avere la possibilità di essere qui e trovare altre persone è come se mi trovassi in famiglia. In carcere se qualcuno è buono con te sai che vuole qualcosa da te; là dentro devi essere come un leone. Qui invece se qualcuno è buono sai che è vero, nessuno vuole niente da te, nessuno ti vuole fregare. Non ti chiedono qual è la tua pena, ti puoi sentire come gli altri.
Qui viene mia moglie a trovarmi e può cucinare e mangiare assieme. Oggi ha portato anche il mio caro cane dopo 6 anni che non lo vedevo, mi ha riconosciuto subito. Questo è stato possibile solo qui, è un’esperienza che ho potuto fare qui, il cane non entra in carcere. Quando mia moglie viene a trovarmi in carcere abbiamo solo un’ora di visita a disposizione e impiega 6 ore da quando parte da casa qui a Padova. Qui in casetta lei viene alle 10 e possiamo stare assieme tutto il giorno fino a sera.
Qui è come a casa mia, posso vedere qualche amico, la mia famiglia è in Marocco non possono venire qui. Qui mangio con i volontari, sto assieme posso sentire aria di libertà, è buona cosa. Vorrei poter uscire e andare da qualche parte da solo ma il Magistrato non mi dà ancora questa possibilità, spero posso farlo presto.
Sono qui per la seconda volta e questa volta per tre giorni. Ieri ho potuto vedere mia figlia di soli 9 anni che non vedevo da 4 anni, non voglio che venga in carcere ma qui è diverso. C’era mia moglie e sopra possiamo mangiare assieme tra noi, è venuta anche mia sorella. Domani c’è una sorpresa viene a trovarmi mio fratello da Milano, se non fosse per la casa Piccoli Passi non so se sarebbe venuto a trovarmi. Ora posso venire in questo posto, ma spero di poter venire ed avere anche il permesso di uscire accompagnato dai volontari o da mia moglie.