La nostra storia

Il Gruppo degli Operatori Carcerari Volontari (OCV) nasce nel 1978 da alcuni docenti e volontari che già da tempo, nel vecchio carcere di Piazza Castello, incontravano persone detenute per sostenerle sia moralmente che nello studio.

Nei decenni successivi l’associazione cresce e amplia la sua opera, favorendo l’avvicinamento tra carcere e università. Nasce così il Polo Universitario, un’oasi di studio e vita comunitaria all’interno del carcere. Nel 2016 il Polo confluisce nel Progetto Università in Carcere. Oggi fra le persone detenute a Padova quasi 60 sono iscritte all’università.

Nel 1998 OCV apre la casa di accoglienza “Piccoli Passi”. Chi sta in carcere per lo più è lontanissimo da casa – o una casa non ce l’ha proprio. In queste situazioni i magistrati non possono concedere, neanche per un solo giorno, quello spiraglio di luce che si chiama “permesso premio”. O meglio, non potrebbero se non ci fossero luoghi come i “Piccoli Passi” – strutture protette che permettono alle persone detenute, assistite dalla presenza di volontari, di stare qualche giorno fuori dal carcere e incontrare le loro famiglie. Da quest’anno il servizio di accoglienza è esteso alle domeniche, offrendo così una disponibilità di 7 giorni su 7.

La nostra attività

Parallelamente si sviluppa il lavoro che i volontari di OCV svolgono all’interno delle due carceri di Padova, la Casa Circondariale (CC) e la Casa di Reclusione (CR). Le attività si adattano alla diversa realtà delle due case di pena e alle diverse esigenze delle persone che vi sono detenute.

In collaborazione con le due carceri e la Provincia di Padova, OCV favorisce lo svolgimento di lavori di pubblica utilità (specie nelle scuole), da parte di persone detenute che hanno acquisito la dovuta formazione. Recente la tinteggiatura dell’Istituto “Alberti” di Abano. È bello sapere che, in seguito all’ottimo lavoro svolto, uno dei tinteggiatori, in vista della scarcerazione definitiva, è stato assunto da una ditta che restaura edifici di valore.

 

Nella CC le persone giungono a volte in condizioni molto precarie e rimangono per tempi di solito brevi. Qui i volontari OCV si dedicano per lo più alla distribuzione di vestiario, all’ascolto, all’aiuto e all’assistenza nelle piccole necessità quotidiane, tra cui il mantenimento di un contatto con le famiglie. Infatti da qualche anno funziona, ed è in espansione, un servizio e-mail indiretto gestito da volontari OCV.

Nella CR, dove le permanenze sono più lunghe (molti sono condannati all’ergastolo), OCV opera a fianco di altre realtà di volontariato per realizzare progetti anche di media e lunga scadenza. È presente anche qui un servizio per il vestiario, a cui si aggiungono attività caratteristiche di OCV come i gruppi di ascolto, il sostegno allo studio, l’organizzazione di laboratori di creatività e di iniziative culturali. Inoltre, l’associazione offre ai detenuti un servizio di fornitura gratuita di occhiali da vista, grazie alla competenza nell’ambito dell’ottica di alcuni nostri volontari.

Infine, OCV è attiva anche nella promozione dello sport in carcere, con i pomeriggi dedicati al podismo, che facilita quella grande valvola di sfogo che è lo sport in carcere, e ha permesso ad alcuni dei nostri atleti di prendere parte alla maratona di Padova. Con la mediazione di OCV, Decathlon ha avuto la possibilità di donare alle persone detenute nella CR, lungo il triennio 2023-2025, materiali per palestre, calcio e podismo.

Di recente è entrato a far parte di OCV un gruppo di volontari che, presso entrambe le carceri, accoglie e sostiene le famiglie durante i colloqui, con particolare attenzione per i bambini e il loro rapporto col padre detenuto; grazie a questo servizio di accoglienza fornito dai volontari, le persone detenute hanno la possibilità di continuare a coltivare il rapporto con le loro famiglie.

Un’esigenza avvertita in OCV è di coordinare le varie e numerose attività in un unitario progetto di accompagnamento delle persone detenute in vista del rientro nella vita sociale libera; il “fine pena” è un tema di cui si occupano specificamente alcuni volontari OCV, con l’obiettivo di promuovere i contatti fra chi si avvia al termine della reclusione e le strutture del territorio che possono favorire il reinserimento sociale, lavorativo e abitativo.

La nostra Mission

La condizione di chi è detenuto sta in una parola: sofferenza.

Non è un caso che il carcere si chiami anche “casa di pena”, dove l’obiettivo primario di ogni giornata è sopravvivere alla sofferenza. Per qualcuno però, la quotidianità del carcere può trasformarsi in un percorso. Tra questi due poli si inserisce il lavoro dei volontari di OCV: alleviare il disagio delle persone detenute, contribuendo a migliorarne le condizioni di vita, aiutandole a sostenere il vissuto quotidiano e a cogliere le possibilità di trasformarlo in un percorso. Ma soprattutto e prima di tutto, mantenere viva la relazione col mondo esterno al carcere.

5×1000

ASSOCIAZIONE GRUPPO OPERATORI

                               CARCERARI VOLONTARI                              

                               Codicefiscale: 80022070280                              

IBAN:IT85A0306909606100000141401

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