La distribuzione del Vestiario nei due Istituti
Forse l’abito non farà il monaco ma fa sicuramente la differenza, almeno in carcere dove l’Associazione, da sempre l’unica ad essere autorizzata alla distribuzione del vestiario sia al Circondariale che al Penale, è in grado di rivestire i detenuti da capo a piedi, cercando di consegnare loro, con gli indumenti, anche uno scampolo di dignità.
Come si può immaginare, il servizio svolto è tanto importante e delicato quanto costante e impegnativo. Tutto ruota intorno al capannone, situato nei pressi della casa d’accoglienza Piccoli Passi, dove vengono stipati sia gli indumenti ricevuti da privati, associazioni o parrocchie, che quelli appositamente acquistati e destinati ad alimentare, di settimana in settimana in un interminabile processo di osmosi, i depositi presenti al Circondariale e al Penale dove prestano servizio rispettivamente otto e due volontari.
Contrariamente a ciò che si potrebbe supporre, l’impegno e il lavoro dei volontari è inversamente proporzionale al numero delle presenze dei detenuti nelle due diverse strutture; è infatti il Circondariale a richiedere una mole di lavoro doppia rispetto al Penale, nonostante i suoi detenuti siano più o meno un terzo: infatti, delle circa millecinquecento persone che l’Associazione veste ogni anno, un migliaio gravitano intorno alla casa Circondariale, dove possono transitare per qualche giorno o per periodi più lunghi.
In quella struttura operano un coordinatore e otto volontari che, in coppia e a rotazione, garantiscono la distribuzione del vestiario tutti i giovedì mattina. Oltre alle esigenze delle ultime persone arrestate, che in genere necessitano di essere completamente rivestite, ogni settimana i volontari convocano i detenuti (circa una ventina) che hanno presentato domanda, cercando di accontentare le loro richieste. Le due persone che invece si occupano dello stesso servizio nella casa di Reclusione, sulla base della dettagliata domanda del detenuto, preparano un pacco con gli indumenti che quest’ultimo potrà ritirare il giorno successivo al Casellario.
Il servizio di distribuzione del vestiario comprende anche l’erogazione di aiuti economici per un ventaglio di piccole necessità, un intervento che diventa sostegno per tutte quelle persone che non hanno alcuna disponibilità economica: si va dalle quattro buste e relativi francobolli al mese per dare modo ai detenuti di continuare a comunicare con i familiari e gli amici facendo il possibile perché quel filo, per quanto sottile, non si spezzi definitivamente, all’acquisto di medicine, tutori, fasce elastiche e quant’altro sia indispensabile alla salute di chi è recluso e non possa venire loro fornito dal carcere. Tutti i lunedì mattina un volontario è incaricato di controllare se ci sia stata qualche richiesta per ottenere la somma di cinque euro per effettuare telefonate, verificando preventivamente nei registri della tesoreria del carcere se il detenuto sia legittimato a ricevere tale somma; un aiuto che viene erogato una volta al mese, salvo eccezioni motivate.
L’Associazione si preoccupa anche di chi, avendo la possibilità di uscire dal penitenziario per recarsi al lavoro, per utilizzare i mezzi pubblici possa dotarsi di un abbonamento, ma anche di chi lascia definitivamente il carcere e, senza alcuna disponibilità economica, abbia comunque bisogno di un biglietto del treno fortunatamente “di sola andata” per far ritorno a casa.